domenica 15 marzo 2015

LA REPUBBLICA MARINARA DI PISA




La Repubblica pisana nacque nell'XI secolo. In questo periodo storico Pisa intensificò i propri commerci nel mar Mediterraneo e finì per scontrarsi più volte con le navi saracene risultando vittoriosa nel 1005 a Reggio Calabria, nel 1034 a Bona nell'Africa settentrionale, nel 1064 a Palermo, nel 1087 a Mahdia nell'attuale Tunisia. In questa prima espansione Pisa si ritrovò spesso alleata con la nascente potenza dei Normanni del Regno di Sicilia, come ad esempio nella presa di Palermo.
Nel 1016 Pisa e Genova, tra loro alleate, sconfissero i saraceni e acquisirono il controllo pressoché totale del mar Tirreno. Le due Repubbliche marinare intrapresero inoltre la loro penetrazione prima commerciale e poi politica in Corsica e in Sardegna. Un secolo dopo liberarono le Baleari e questa spedizione fu celebrata nel Gesta Triumphalia per Pisanos e in un poema epico, il Liber Maiorichinus, composti negli anni 1113-1115.
La repubblica di Pisa, il cui porto alla foce dell'Arno a quel tempo si affacciava quasi sul mare, raggiunse così l'apice dello splendore tra il XII e il XIII secolo: le sue navi controllavano gran parte del Mediterraneo occidentale ed anche centrale, ma la rivalità tra Pisa e Genova si acuì nel XIII secolo e sfociò nella battaglia navale della Meloria(1284), combattuta proprio davanti al porto pisano, che segnò l'inizio del declino della potenza della città, con la rinuncia a ogni pretesa sulla Corsica e con la cessione a Genova di una parte della Sardegna (1299). Inoltre, dal 1323, iniziò la conquista aragonese della Sardegna, che privò la città rosso-crociata del dominio sui giudicati di Cagliari e di Gallura.


La fine della Repubblica e il dominio fiorentino

Dal punto di vista territoriale Pisa mantenne la sua indipendenza e il dominio sulla quella parte di costa toscana e oltre, fino al 1406, quando fu occupata dai mercenari Angelo Tartaglia e Muzio Attendolo Sforza che disposero l'annessione alla repubblica fiorentina.
Con la dominazione fiorentina iniziò un declino inarrestabile della città che, nelle arti, aveva diffuso lo stile architettonico romanico pisano, anche nelle chiese sarde. Soffocati i traffici commerciali e mercantili, che avevano contraddistinto per secoli la sua efficienza, alcune delle più importanti famiglie pisane, per sfuggire alla morsa fiorentina, emigrarono all'estero o in altri Stati italiani, in particolare in Sicilia.
A Palermo a partire dai primi anni del XV secolo, si trasferirono così gli Alliata, i Vanni, i Caetani, i Damiani, gli Agnelli, i Corvini, i Bonanni (poi anche in Abruzzo), gli Upezzinghi, i Galletti, i da Settimo, i Gambacorti (prima a Napoli), i Palmerini, i del Tignoso, i Vernagalli, i Mastiani, i Pandolfini, i Grassolini, i da Vecchiano, i Bernardi, e molte altre famiglie. Firenze fu scelta dai della Gherardesca, i Compagni, i Caetani, mentre a Roma si trapiantarono i Lante, i Roncioni, gli Angeli, i Campiglia Ceuli.
Il territorio sottoposto alla città marinara ha avuto nei secoli importanti variazioni. Nel periodo di grande espansione politica ed economica la repubblica aveva propri consoli con fattorie commerciali e fondachi in molte località marittime (Gaeta, Napoli, Salerno, Messina, Palermo, Trapani, Mazzara, fino a Tunisi) con significative presenze nel Levante, nell'impero bizantino e negli Stati crociati della Palestina, dove le truppe pisane furono tra le prime nel conquistare Gerusalemme nel 1099 (Costantinopoli, Antiochia, Laodicea, Tiro, San Giovanni d'Acri, Giaffa, Tripoli di Siria, Alessandria e il Cairo). A Tiro fu costituita la nota "Società dei Vermigli" che si segnalò nella difesa della città contro l'attacco del Saladino nel 1187.
Estesa la sua influenza anche nelle isole maggiori del Tirreno (Sardegna dal 1207 al 1324, Corsica dal 1050 al 1295, le Baleari dal 1115 al 1184) dopo la sconfitta della Meloria del 1284, progressivamente il territorio divenne più continentale, limitandosi alla costa ed all'immediato entroterra che da Migliarino arrivava fino a Piombino, con le isole Elba, Gorgona, Pianosa, Giglio e Giannutri e le exclaves di Castiglione della Pescaia e di Porto Ercole nell'Argentario.
Verso l'interno, in lotta perenne con Lucca, Firenze e Volterra, i suoi confini erano molto fluttuanti avendo come castelli contesi quelli di Buti, Palaia, Peccioli e la Val d'Era, Montopoli (fino al 1349), Laiatico, Chianni (fino al 1325), Santa Maria a Monte, Pontedera, Vecchiano. Le principali roccaforti erano la rocca della Verruca, presso Calci, che faceva da caposaldo del sistema difensivo montano sul confine lucchese che correva dall'antico lago di Bientina al Serchio con i castelli di Caprona, Vicopisano, Asciano, Agnano, San Giuliano. Sulla via fiorentina a sbarrare l'accesso verso Pisa c'era il castello di Cascina, teatro di importanti scontri con i fiorentini, Castelnuovo in Val di Cecina fu conteso a lungo da Volterra.
L'importante porto, chiave di tutta l'economia statale, era difeso da alcune torri sul mare e dal lato terra da un sistema fortificato di rocche sulle colline retrostanti (Lari come sede del capitanato delle Colline superiori, Crespina, Fauglia, Castellina, Rosignano ed infine Livorno col piano del Porto Pisano, essenziale sbocco per dominare il Mediterraneo occidentale), mentre la zona che intersecava l'Arno con la Valdera era difesa dai castelli di Appiano, Petriolo, Montecuccoli ed infine, per ordine di fondazione, quello di Ponte di Sacco (1392). Il territorio maremmano a sud del porto di Vada era amministrato in nome di Pisa dai conti pisani della Gherardesca con i castelli di Guardistallo, Bibbona, Riparbella, Casale, Donoratico, Montescudaio, Castagneto, Campiglia e Suvereto.

Dati amministrativi
latinoitalianodialetto pisano
Pisa
Politica
repubblica oligarchica
console, doge
Organi deliberativi
consiglio degli anziani
Nascita
1000
Causa
nel 1081 Enrico IV convenne che il territorio fosse governato da un console e dagli anziani
Fine
1406 con Gabriele Maria Visconti
Causa
vendita alla repubblica di Firenze
Territorio e popolazione
Bacino geografico
costa toscana tra Pisa ePiombino
Territorio originale
simile all'attuale provincia di Pisa
Massima estensione
2.400 kmq circa
nel 
secolo XIV
Popolazione
25.000 abitanti circa
nel 
secolo XIV
Economia
grosso pisano, aquilino
Risorse
agricolturaitticoltura
Commerci con
Stati vicini e Paesi mediterranei

Religione e società
Religioni preminenti
cattolicesimo
Religioni minoritarie
ebraismo
Classi sociali
patriziaristocraziaclero,cittadinipopolo
Evoluzione storica
 Regnum Italiae
 Repubblica di Firenze





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