LA
REPUBBLICA MARINARA DI PISA
La
Repubblica
pisana nacque nell'XI
secolo.
In questo periodo storico Pisa intensificò i propri commerci nel mar
Mediterraneo
e
finì per scontrarsi più volte con le navi saracene
risultando
vittoriosa nel 1005
a
Reggio
Calabria,
nel 1034
a
Bona
nell'Africa
settentrionale,
nel 1064
a
Palermo,
nel 1087
a
Mahdia
nell'attuale
Tunisia.
In
questa prima espansione Pisa si ritrovò spesso alleata con la
nascente potenza dei Normanni
del
Regno
di Sicilia,
come ad esempio nella presa di Palermo.
Nel
1016
Pisa
e Genova,
tra loro alleate, sconfissero i saraceni
e
acquisirono il controllo pressoché totale del mar
Tirreno.
Le due Repubbliche
marinare
intrapresero
inoltre la loro penetrazione prima commerciale e poi politica in
Corsica
e
in Sardegna.
Un
secolo dopo liberarono
le Baleari
e
questa spedizione fu celebrata nel Gesta Triumphalia per Pisanos e in
un poema epico, il Liber Maiorichinus, composti negli anni 1113-1115.
La
repubblica di Pisa, il cui porto alla foce dell'Arno
a
quel tempo si affacciava quasi sul mare, raggiunse così l'apice
dello splendore tra il XII
e
il XIII
secolo:
le sue navi controllavano gran parte del Mediterraneo
occidentale
ed anche centrale, ma
la rivalità tra Pisa e Genova si acuì nel XIII
secolo
e
sfociò nella battaglia
navale della Meloria(1284),
combattuta proprio davanti al porto
pisano,
che segnò l'inizio del declino della potenza della città, con la
rinuncia a ogni pretesa sulla Corsica
e
con la cessione a Genova di una parte della Sardegna (1299).
Inoltre, dal 1323,
iniziò la conquista
aragonese della Sardegna,
che privò la città rosso-crociata del dominio sui giudicati
di
Cagliari
e
di
Gallura.
La fine della Repubblica e il dominio fiorentino
Dal
punto di vista territoriale Pisa mantenne la sua indipendenza e il
dominio sulla quella parte di costa toscana e oltre, fino al 1406,
quando fu occupata dai mercenari Angelo
Tartaglia
e
Muzio
Attendolo Sforza
che
disposero l'annessione alla repubblica
fiorentina.
Con
la dominazione fiorentina iniziò un declino inarrestabile della
città che, nelle arti, aveva diffuso lo stile architettonico
romanico pisano, anche nelle chiese sarde. Soffocati i traffici
commerciali e mercantili, che avevano contraddistinto per secoli la
sua efficienza, alcune delle più importanti famiglie pisane, per
sfuggire alla morsa fiorentina, emigrarono all'estero o in altri
Stati italiani, in particolare in Sicilia.
A
Palermo a partire dai primi anni del XV secolo, si trasferirono così
gli Alliata, i Vanni, i Caetani, i Damiani, gli Agnelli, i Corvini, i
Bonanni (poi anche in Abruzzo), gli Upezzinghi, i Galletti, i da
Settimo, i Gambacorti (prima a Napoli), i Palmerini, i del Tignoso, i
Vernagalli, i Mastiani, i Pandolfini, i Grassolini, i da Vecchiano, i
Bernardi, e molte altre famiglie. Firenze fu scelta dai della
Gherardesca, i Compagni, i Caetani, mentre a Roma si trapiantarono i
Lante, i Roncioni, gli Angeli, i Campiglia Ceuli.
Il
territorio sottoposto alla città marinara ha avuto nei secoli
importanti variazioni. Nel periodo di grande espansione politica ed
economica la repubblica aveva propri consoli con fattorie commerciali
e fondachi in molte località marittime (Gaeta, Napoli, Salerno,
Messina, Palermo, Trapani, Mazzara, fino a Tunisi) con significative
presenze nel Levante, nell'impero bizantino e negli Stati crociati
della Palestina, dove le truppe pisane furono tra le prime nel
conquistare Gerusalemme nel 1099 (Costantinopoli, Antiochia,
Laodicea, Tiro, San Giovanni d'Acri, Giaffa, Tripoli di Siria,
Alessandria e il Cairo). A Tiro fu costituita la nota "Società
dei Vermigli" che si segnalò nella difesa della città contro
l'attacco del Saladino nel 1187.
Estesa
la sua influenza anche nelle isole maggiori del Tirreno (Sardegna dal
1207 al 1324, Corsica dal 1050 al 1295, le Baleari dal 1115 al 1184)
dopo la sconfitta della Meloria del 1284, progressivamente il
territorio divenne più continentale, limitandosi alla costa ed
all'immediato entroterra che da Migliarino arrivava fino a Piombino,
con le isole Elba, Gorgona, Pianosa, Giglio e Giannutri e le exclaves
di Castiglione della Pescaia e di Porto Ercole nell'Argentario.
Verso
l'interno, in lotta perenne con Lucca, Firenze e Volterra, i suoi
confini erano molto fluttuanti avendo come castelli contesi quelli di
Buti, Palaia, Peccioli e la Val d'Era, Montopoli (fino al 1349),
Laiatico, Chianni (fino al 1325), Santa Maria a Monte, Pontedera,
Vecchiano. Le principali roccaforti erano la rocca della Verruca,
presso Calci, che faceva da caposaldo del sistema difensivo montano
sul confine lucchese che correva dall'antico lago di Bientina al
Serchio con i castelli di Caprona, Vicopisano, Asciano, Agnano, San
Giuliano. Sulla via fiorentina a sbarrare l'accesso verso Pisa c'era
il castello di Cascina, teatro di importanti scontri con i
fiorentini, Castelnuovo in Val di Cecina fu conteso a lungo da
Volterra.
L'importante
porto, chiave di tutta l'economia statale, era difeso da alcune torri
sul mare e dal lato terra da un sistema fortificato di rocche sulle
colline retrostanti (Lari come sede del capitanato delle Colline
superiori, Crespina, Fauglia, Castellina, Rosignano ed infine Livorno
col piano del Porto Pisano, essenziale sbocco per dominare il
Mediterraneo occidentale), mentre la zona che intersecava l'Arno con
la Valdera era difesa dai castelli di Appiano, Petriolo, Montecuccoli
ed infine, per ordine di fondazione, quello di Ponte di Sacco (1392).
Il territorio maremmano a sud del porto di Vada era amministrato in
nome di Pisa dai conti pisani della Gherardesca con i castelli di
Guardistallo, Bibbona, Riparbella, Casale, Donoratico, Montescudaio,
Castagneto, Campiglia e Suvereto.
|
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Dati
amministrativi
|
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---|---|
latino, italiano, dialetto
pisano |
|
Pisa |
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Politica
|
|
repubblica
oligarchica |
|
console, doge |
|
Organi
deliberativi
|
consiglio
degli anziani |
Nascita
|
1000 |
Causa
|
nel 1081 Enrico
IV convenne
che il territorio fosse governato da un console e dagli anziani |
Fine
|
1406 con Gabriele
Maria Visconti |
Causa
|
vendita
alla repubblica
di Firenze |
Territorio
e popolazione
|
|
Bacino
geografico
|
costa toscana tra Pisa ePiombino |
Territorio
originale
|
simile
all'attuale provincia di Pisa |
Massima
estensione
|
2.400
kmq circa nel secolo XIV |
Popolazione
|
25.000
abitanti circa nel secolo XIV |
Economia
|
|
grosso pisano, aquilino |
|
Risorse
|
agricoltura, itticoltura |
Commerci
con
|
Stati
vicini e Paesi mediterranei |
Religione
e società
|
|
Religioni
preminenti
|
cattolicesimo |
Religioni
minoritarie
|
ebraismo |
Classi
sociali
|
patrizi, aristocrazia, clero,cittadini, popolo |
Evoluzione
storica
|
|
Regnum
Italiae |
|
Repubblica
di Firenze |
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